venerdì 24 dicembre 2010

Natale 2010


Auguri di Buon Natale 2010 e Felice Anno Nuovo a tutti i Reduci82 e alle loro famiglie.
Un abbraccio a tutti, Angelo & Nadia

mercoledì 8 dicembre 2010

Pasta e fasoi e spiedo



"Serata de pasta e fasoi e spiedo e na bea compagnìa de mati". Così direbbe "el paròn del maso" dove ieri abbiamo trascorso ancora una volta una bella serata tra Reduci82 sia grandi che mini.
C'è sempre un bel clima, caldo, rilassato e affettuoso.
In fondo basta poco: "quatro ciacoe" tra di noi e vedere che i bambini stanno bene in compagnia tra di loro.

Questo mio post però vuole sì celebrare "la semplicità" ma, lasciatemelo fare, vuole anche ringraziare il caro Gianni che si è prodigato più di tutti. E mi riferisco anche al film-documentario "I Reduci82 a Barcellona" capolavoro indiscutibile del post-cubismo-verismo-gaudismo. Insomma una "chicca" per pochi. Grazie Gianni e grazie a tutti.
Angelo.

venerdì 16 luglio 2010

Renzo Casello in nazionale !!!!!

Cari reduci,
come molti di voi avranno potuto leggere nei giornali locali e nazionali, il grande Renzo Casello è stato chiamato in nazionale. Non come giocatore ovviamente (quello eventualmente poteva accadere qualche anno fa) ma come collaboratore tecnico dell'allenatore Prandelli.
Felici per questa nuova avventura del nostro compagno di classe, da questo momento avremo una ragione in più per seguire la nazionale di calcio.

IN BOCCA AL LUPO RENZO

Paolo

giovedì 24 giugno 2010

Italia-Slovacchia 2-3


Mamma mia che figuraccia....
e per quelli come noi, credo che il ricordo vada inevitabilmente a quel giugno-luglio del 1982, tutto sommato a noi tanto caro.
Nel caldo torrido di quell'estate ricordo la fatica a stare sui libri per preparare la maturità mentre gli azzurri in Spagna facevano altrettanta fatica in campo per passare il primo turno di quei mondiali.

Anche quella era una nazionale "ridicola" almeno all'inizio, finchè un certo "pablito" Paolo Rossi esplose in un connubbio di opportunismo e fortuna che nel calcio è sempre un mix esaltante!!! Il campo da calcio è davvero grande e trovarsi nel posto giusto al momento giusto all'epoca credevo fosse solo fortuna, oggi invece credo sia talento. Ecco, questo io ricordo di quell'estate dell'82.

....e invece oggi, di questi mondiali ricorderò il meraviglioso buffet preparato dalle mogli per ingannare l'intervallo tra il primo e il secondo tempo di una partita giocata senza carattere e senza senso come invece ha avuto l'anguria fresca tagliata a pezzettoni e consumata con gli amici a fine partita.

ciao Azzurri!!!

giovedì 20 maggio 2010

Woody Allen - You Will Meet A Tall Dark Stranger


Sempre ironiche e pregne di spunti filosofici le parole che ho sentito di Woody Allen durante un'intervista fatta al Festival del Cinema di Cannes dove Allen ha presentato, fuori concorso, il suo ultimo film: You Will Meet A Tall Dark Stranger.

Così ho deciso di rendervi partecipi trascrivendo il servizio della giornalista Teresa Marchesi trasmesso dal TG3 il 15/05/2010.

"Se non lavoro comincio a pensare troppo e quando penso divento infelice. Fare film è come guardare le partite in tv, ti concentri su cose facili e sciocche" - Woody Allen scherza così sullo stacanovismo che alla soglia di 75 anni gli ha fatto collezionare ben 45 film, ultimo questo incantevole "You Will Meet A Tall Dark Stranger" oggi a Cannes fuori concorso.

Per uno convinto fin da bambino che la vita è un penoso incubo senza significato, se la guardi con chiarezza e onestà, la sola speranza di essere felice è raccontarsi bugie.
E proprio questo ci dice il film, dove tra Anthony Hopkins, Antonio Banderas, Naomi Watts e via dicendo, la sola a cavarsela è la vecchietta che crede alle maghe.

"Chi riesce ad illudersi che c'è una vita dopo la morte e che il prete, il rabbino o il veggente hanno ragione è una persona fortunata, si sbaglia lo so, ma vivrà più felice di me."

Potrebbe essere un gran bel romanzo il suo film, si sente un romanziere fallito? - "Mi sento un essere umano fallito, con modelli nobili che non riesco ad eguagliare."

Fallito? ...chi altri riesce a far ridere il festival parlando di morte. "Il mio rapporto con la morte è sempre lo stesso... sono decisamente contro."

Per chi volesse vedere l'intervista ecco il link su youtube http://www.youtube.com/watch?v=bkvp2vlYo0Q



venerdì 14 maggio 2010

Diario di viaggio di una bimba e il suo autore



sonopartitocoltivandoimmaginieparole e armatodi occhiofotografico per unatre giorni ditoccataefuga in terracatalana
nonsempre hopotutoriassaporare lamagia delle parolelette ma il fascinoinsuperfice chiassoso di unacittàvecchia che sitingeicapelli perapparir alpassodeitempi colpisceeaffonda e la delusione della frettafrettolosa che cihaspinto per km&km è pocacosa seosservo ungrupposìsimpatico percorrere stradeevie e dissetarsi insieme.


BARCELLONA in numeri:
un'orae40minuti di aereo - 40minutiditaxi - 44km700metripercorsobreve - 56km800metripercorso lungo - 55.875 passipercorsobreve - 71340passipercorsolungo - precipitazioniscarse - temperaturamediaccettabile 21°C - temperaturabiancaelevata 38,5°C - 220 eurodonatialcriminelocale, di cui 160 in marche da bollo per passaporto italiano - 250 scalini per la sacrafamiglia - moltidipiù per il parc Guell se non ci fossero state le scale mobili - linea 1 e linea 4 le più gettonate ....






RAMBLA
"La Rambla era, ma adesso non lo è più, la porta di ingresso alla vecchia Barcellona che fino ad almeno trent'anni fa, si rifiutava di cambiare nel bene o nel male. Oggigiorno ne rimane ben poco, al di là di pietre e facciate, che paradossalmente non sono cambiate tanto come in altre zone della città. Tuttavia, il suo spirito sembra aver fatto come molti barcellonesi, ladsciando questa via ai turisti e a chi la percorre alla ricerca di qualcosa che si dice abbia vissuto e aleggiato da queste parti. A contemplarla oggi, viene da chiedersi se le strade e i viali non siano un po' come i fiumi o il ruscello che originariamente scorreva dove ora è situata la Rambla. Forse la sua essenza non è nell'alveo, ma nel corso d'acqua che vi scorre e si perde irrimediabilmente." C.R.Z.

Lungo passeggio fino al mare, dove troneggia la colonna di Cristobal... Assolutamente turistica a tutte le ore, solo isolando lo sguardo sui dettagli dei palazzi o sulle viuzze strette e deserte che si aprono ai lati, è possibile scorgere una dimensione diversa, dove la suggestione può prendere il sopravvento...


"casa di Bruno Quadros", antico egozio di ombrelli in stile modernista orientaleggiante, poi trasformato nella succursale di una banca. Il "Gran Teatro del Liceo" che rappresenta la tribuna borghese di Barcellona e dei melomani.

















BARRIO GOTICO



"Quando si addentrò nel Barrio Gotico, io gli stavo alle calcagna. Ben presto, la sua sagoma si dileguò sotto i ponti tesi tra i palazzi. Archi impossibili proiettavano sui muri le loro ombre inquiete. Erravamo arrivati nel cuore incantato di Barcellona, nel labirinto degli spiriti, dove le strade avevano nomi leggendari e i folletti del tempo camminavano alle nostre spalle". C.R.Z.





































RIBERA
La Ribera, dominata dalla chiesa di Santa Maria del Mar, in passato ospitava botteghe artigiane, corporazioni medievali e palazzi dell'aristocrazia. Da via Layetana si giunge direttamente dalla collina al mare, basta appena uscire dalla strada trafficata e turistica per respirare ancora l'aria di questo vecchio borgo, in un'aria più medievale.

















































































POST SCRIPTUM

alcune chicche...
"Coda escampada" per il museo di Picasso


"l'ovo vero" ovvero a chi si è ispirato l'architetto dell'ovone colorato che troneggiava di fronte al nostro hotel.



















"Piccoli reduci crescono e scrivono"
immagine d'autrice
"Scultura gaudiana"




















"il metrò" avviso x turisti italiani



"e per finire....
musica!!!!!!



saludos amigos!

los reduces de barcelona!!!!

mercoledì 5 maggio 2010

Barcellona 2010 - Diario di viaggio semiserio del Reduce Dui



Giovedi 29 aprile

In aeroporto, baci e abbracci, poi il volo, l’arrivo a Barcellona, ancora baci e abbracci, questa volta con i berlinesi, poi il taxi e via verso l’albergo, nuovissimo, ha aperto meno di un mese fa a poche decine di metri dalla Torre Agbar, un pimpinot come direbbero i friulani, un’enorme supposta che caratterizza quello che tra qualche anno diventerà il quartiere finanziario della città.

Ci troviamo nella hall tra mezz’ora ? tutti d’accordo, zainetto in spalla e puntuali si parte, Barcellona ci attende. Dopo aver letto il blog, prima della partenza, tutti abbiamo riposto grosse aspettative su Angelo (aspettative che non verranno mai deluse, bravo !), e quindi lo seguiamo fiduciosi nel quartiere Barri Gòtic, il centro storico della città, vie e vicoli, negozi e negozietti, pasticcerie (molte), scorci, palazzi, e così via fino alla Cattedral, visita, sosta sulla scalinata prospiciente,
poi ancora un giro nel quartiere, qualche piazza, pausa gelato per i bambini, poi il mercato coperto, caratteristico ma ormai semideserto, Giorgio si commuove di fronte ad una cesta di pomodori e la fotografa, credo si chiami deviazione professionale, usciamo, e via al Museu Picasso, Picasso il giovane, a mio giudizio opere apprezzabili ma non memorabili di un grande genio ancora in fase di inevitabile riscaldamento, molto interessanti invece il dipinto Ritratto di Sabartés e la monumentale opera Las Meninas, alla quale di nascosto dedico più di una fotografia ma che comprenderò appieno solo al termine del giro quando vedrò il filmato che invece andava visto prima.

Si è fatta sera, la fame avanza così come la curiosità per le tanto famose tapas, il cameriere si spaventa di fronte al nostro numero, no tengo da seder par todos vosotros, borbotta qualcosa e ci chiede di seguirlo noncurante del fatto che solo in pochi abbiano capito, sparisce veloce tra i vicoli con qualcuno che lo insegue e qualcun altro che cerca di ricompattare il gruppo, arriviamo nel locale (certamente di suo zio) ancora completamente deserto, mi chiedo perché l’altro locale invece fosse già al completo, e ci sediamo nell’equivalente spagnolo della Locanda San Marco a Venezia, tapas por todos, contenti noi ma soprattutto contento il cameriere che già pregusta il conto salato, infatti le tapas sono una moltitudine di antipasti gustosi ma cari che hanno l’effetto che sui nostri nonni avevano le ciliegie, uno tira l’altro, la pancia, comunque, alla fine sarà piena, con soddisfazione di tutti.


A metà serata Toni annuncia felice che quel giorno è il compleanno di Vittoria, ordina una bottiglia di buon vino che il cameriere stappa prontamente ma che poi abbandona nel cesto pieno di ghiaccio senza provvedere a versarla, faso mi, dice Toni, tanto veneto e spagnolo sono quasi la stesa cosa, quindi brindisi e dolcetto offerto dalla premiata ditta Bonotto e signora.
La prima giornata è volata, a passo lento ci avviamo verso la metropolitana che ci riaccompagnerà in albergo per un meritato riposo.

Venerdi 30 aprile

Oggi è il giorno del “Santo Patrono” della città, colui che ogni anno risana pur da morto il bilancio comunale, si chiama Gaudì. Spiego a mia figlia che non è lo stilista che ha firmato la custodia della sua macchina fotografica, e ci incamminiamo verso la Sagrada Familia, maestosità e leggerezza, genialità ed incompiutezza, gru e lavori in corso, dicono la finiranno tra una decina d’anni, un’ora buona di coda per salire sull’ascensore che porta in cima ad una delle torri, dieci euro e dieci minuti di panorama mozzafiato.
Il gruppo si divide, Gianfranco resta con i Danieles ma ci ritroveremo tutti in coda per entrare in Casa Milà, la prima delle case progettate dal genio che vedeva il mondo attraverso una bottiglia di vetro e forse qualche bicchiere di vino, scatto fotografie da tutte le angolazioni, e poi ancora sul tetto, la Pedrera, poi nelle stanze all’interno, e ancora un’ultima quando ormai stiamo procedendo in gruppo compatto verso Casa Battlò, ancora foto, alla fine però forse un po’ tutte uguali.

Dicono che Gaudì non possa essere compreso fino in fondo se non si visita Parc Guell, dove si trova anche la sua casa museo. Il problema non è tanto il parco, ma il Golgota che dobbiamo scalare per arrivarci, un paio di volte per prendere fiato e darmi un contegno ho fatto finta di ricevere una telefonata e soffiarmi il naso, per fortuna c’è anche qualche scala mobile, ma da lassù il paesaggio è notevole, si domina tutta la città, molto suggestivo, la casa museo, invece, forse delude un po’, ma credo sarà anche colpa della stanchezza.
Ormai anche il pomeriggio sta terminando, noi abbiamo in pancia solo un pur ottimo Frappuccino di Starbucks, e quindi votiamo per rientrare in albergo a rinfrescarci, in realtà dopo la doccia ci buttiamo a peso morto sul letto e solo una provvidenziale sveglia impostata meccanicamente ci impedisce di risvegliarci direttamente il giorno successivo.


Ormai si è fatta sera, l’atmosfera è quella giusta, la meta sono le mitiche Ramblas cantate anche da uno dei miei miti giovanili, Francesco Guccini, nella sua famosa “100, Pennsylvania ave”, occhio ai borseggiatori, mi raccomando, il passeggio è affollato, ci sono alcuni mariuolos, quelli delle “tre carte”, credevo si trovassero ormai solo nei nostri Autogrill, e una moltitudine di uomini-statua, bambini, guardate che questi vogliono qualcosa per farsi fotografare, comunque è tutto molto pittoresco, la passeggiata piacevole, l’aria fresca con un vago sapore di mare.


Ci incamminiamo verso il ristorante la Fonda, forse uno dei rari casi in cui le guide turistiche non abbiano mentito sulla qualità del cibo ed il rapporto con il suo prezzo, paella de pescado o mista per tutti, annaffiata da birra, vino e sangria. Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, una bomba atomica chiamata crema catalana, nel listino prezzi non ne riportano il prezzo ma le calorie, ne avanzerò metà in rispetto al mio colesterolo. La serata si conclude con una passeggiata nella Plaza Real, ragazzi, attenti, anche questi lampioni sono stati disegnati da Gaudì, che barba, avevo già riposto la macchina fotografica, ancora foto.



Sabato 1 maggio

Stanco sono, direbbe il commissario Montalbano. Oggi per fortuna la meta è solo il porto, la statua di Cristoforo Colombo che indica con braccio rigido e sguardo sicuro le Baleari e non l’America, giusto, d’altronde non era lì che voleva andare, comunque foto per sicurezza,

poi breve sosta al nuovo centro commerciale, per ritrovarci tutti dopo pranzo sul lungomare, dove apprezziamo la buona musica di un complessino che canta in ottimo inglese e ci godiamo una temperatura gradevole.


La passeggiata dura più di un’ora, respiriamo iodio e ammiriamo il coraggio dei primi bagnanti che si avventurano tra le onde. Era previsto un giro sulla funicolare che porta a Montjuic, ma per un motivo che non ricordo non si farà, pazienza, ce ne faremo tutti presto una ragione.


La giornata si trascina lenta, tiriamo il fiato dopo due giorni impegnativi, rientriamo in albergo memori della salutare pennichella del giorno prima, al Palazzo Reale arriveremo comunque più tardi in serata, prima di andare a cena, questa volta diretti al locale 4Gats, famoso perché un giovane Picasso al quale non bastava più la paghetta, arrotondava il bilancio disegnandone i menù.

Molto caratteristico e affollato, abbiamo mangiato bene, un paio di foto ricordo, fuori piove, a passo svelto verso la metro dove ci attenderà La Sfigas, divinità spagnola tristemente nota ai turisti che si accalcano in metropolitana senza aver ben nascosto il portafoglio, e così anche Gianni e Dante si immoleranno sull’altare della dea, concludendo la loro serata al commissariato.




Domenica 2 maggio
La quattro giorni spagnola si sta concludendo, il gruppo rientra in Italia con due voli diversi ma custodendo nel cuore la stessa piacevole sensazione di aver trascorso una bella vacanza in compagnia di amici veri e ritrovati, in attesa di poter presto pianificare un’altra meta, un’altra occasione per stare insieme, con allegria e serenità.


Duilio.




lunedì 3 maggio 2010

La gita a Barcellona


La prima cosa che ho pensato stamattina mentre salivo in macchina per andare a lavoro e vedevo che stava piovendo a dirotto, è che forse la scorsa settimana abbiamo pregato bene gli dei.

Effettivamente a Barcellona abbiamo trascorso un lungo weekend di sole bellissimo e temperature gradevoli. Quasi da rischiare di fare il bagno nel "maremagnum" come qualche temerario che abbiamo visto.

Ma veniamo alla città.
Anche questa è stata un'indimenticabile gita dei Reduci82.
Barcellona effettivamente ha molto da offrire e noi ci siamo concessi pochi momenti di pausa.
Anzi, a questo proposito apro una piccola parentesi per fare i complimenti ai Minireduci che hanno resistito al tour de force forse più di noi adulti.



Ci siamo immersi nel quartiere Barri Gòtic, dove domina la Cattedral, ed è stato subito tutto molto affascinante e misterioso.
Quindi il museo di Picasso ci ha rivelato la sensibilità artistica di questa città.

La Sagrada Familia è stato un incontro brillante di misticismo e spiritualità.
Il Parc Guell ha ben rappresentato tutto l'animo divertente, animato e libero degli artisti girovaghi.
Come non ricordare poi il giro sul tetto della Pedrera, molto bizzarro!


Ovviamente anche la lunga passeggiata sulla Rambla e la visita al porto e alla spiaggia sono state cose, seppure molto turistiche, sempre pittoresche. Gli scorci da fotografare sono stati infiniti e non credo si possa avere RAM a sufficienza per immortalare tutto.



Concludo nel più banale dei modi e cioè che abbiamo mangiato e bevuto molto bene e che ora abbiamo anche noi due posticini "giusti" da consigliare ad un amico che va a Barcellona.


Ciao a tutti.

domenica 18 aprile 2010

La grande nube



Questo è il titolo del TG di Studio Aperto di oggi.
In Islanda si sveglia un vulcano e l'Europa va in tilt.
Ventimila i voli soppressi soltanto oggi.

Io direi: quando la natura si incavola non ce n'è per nessuno...
Chiusi gli aeroporti anche in Spagna... Insomma se vogliamo partire, cominciamo a fare qualche offerta ad Eolo che porti via la nube e soprattutto a Vulcano che plachi la sua furia nella terra di ghiaccio.

domenica 14 marzo 2010

Barcellona: il quartiere gotico e il museo picasso

Il quartiere gotico (Barri Gòtic) è il cuore della città di Barcellona, la sua parte più antica - ovviamente tralasciando i resti archeologici di epoca romana che si trovano un pò dappertutto.
Caratterizzato da stretti vicoli medievali e dalla sua Cattedrale, tutta la zona è pedonale e merita una bella passeggiata. Ad esempio partendo da piazza Sant Jaume dove si trova la Casa de la Ciutat e il palazzo della Generalitat cioè il municipio e la sede del governo catalano, si arriva a piazza Nova dove si trova il moderno edificio della Camera degli Architetti con il famoso graffito di Pablo Picasso (che proprio gotico non è...).
Ancora pochi passi e siamo di fronte all'imponente Cattedrale la cui costruzione, iniziata nel 1298 e terminata nel 1448, proseguì con aggiunte praticamente fino ai giorni nostri.
Credo che meriti una visita anche l'interno di questa cattedrale dove il gotico è, a differenza della facciata, completamente originale e dicono poi di visitare il chiostro dove tra piante di palme e aranci, il mormorio dell'acqua, le luci tenui delle candele votive, si respira un atmosfera irreale. Vabbeh si può fare...

Ancora alla ricerca di scorci gotici si può proseguire in piazza del Rei, molto elegante.
A questo punto possiamo allontanarci un pò dal quartiere ad esempio per visitare il Palau de la musica Catalana che è una sala concerti che dicono sia un esempio bellissimo del modernismo catalano (siamo nel 1908): cupola di vetri colorati, pareti ricche di stucchi decorativi, mosaici e soffitto con travi lavorate. Ma lo si potrà vedere solo dall'esterno a meno di non andare ad un concerto oppure unirsi a qualche visita organizzata.
Una seconda opzione che invece direi imperdibile è la visita al Museu Picasso situato in uno dei vicoli più pittoreschi della città vecchia, Carrer Montcada, (orario mar-sab 10-20 dom 10-15). In questo museo si trovano molti disegni e dipinti della fase giovanile di Picasso, quando l'artista era ancora influenzato dal naturalismo e dall'impressionismo. Questi lavori dimostreranno non solo che Picasso era un Pittore con la P maiuscola, ma che era anche un genio infatti vedremo da alcune opere come sia arrivato a scomporre la realtà inventando il cubismo.
Dopo il museo direi di dare una botta di vita a questo programma e non c'è posto migliore della vicina Rambla, il centro vitale di Barcellona. Un vialone ampio e alberato che sfocia al mare, ricco di negozietti, caffè antichi e artisti di strada di ogni genere, dove si riversa un sacco di gente e soprattutto tutti i turisti. Durante la passeggiata, affianchiamo Piazza Reial che merita una visitina con le sue caratteristiche palme, la fontana delle Tre Grazie e i lampioni progettati da Gaudì.
Con questo post concludo i miei "appunti" su ciò che mi piacerebbe vedere a Barcellona anche se credo sarà difficile riuscire a realizzare tutto... ma almeno ci siamo preparati... naturalmente mi saranno sfuggite un sacco di cose, quindi se qualche Reduce82 volesse segnalare qualsiasi altra cosa su questa città, provvederò aggiungendo un altro post.
ciao a tutti.

domenica 7 marzo 2010

Barcellona: dal Porto a Montjuic

Spulciando su alcune guide di Barcellona ho trovato un itinerario che mi sembra interessante e che ho personalizzato così.

Partenza dal Monument a Colom in piazza Portal de la Pau, uno dei simboli di Barcellona. Una colonna alta 60 mt con in cima la statua di Cristoforo Colombo di 8 mt che indica col braccio la direzione del mare.


Da qui percorriamo la Rambla del Mar che è un ponte fatto di barche e visitiamo il porto fino alla zona chiamata Maremagnum dove oltre ai numerosi locali alla moda e al cinema Imax multisala 3D, troviamo il grande acquario che credo meriti una visita. Assieme a quello di Genova è il più grande acquario d'europa e la sala più suggestiva dicono sia il tunnel sottomarino dove gli squali ti passano sopra la testa. Aperto tutti i giorni dalle 10.

Facendo il giro del porto raggiungiamo la Torre de Sant Sebastian da dove parte una funicolare (Trasbordador Aeri) orario lun-ven 12-18,45 sab-dom 11,30-20. Saliamo e, godendoci dall'alto lo spettacolare panorama sul porto e sulla città, arriviamo ai giardini di Miramar alle pendici del Montjuic.

Percorriamo Aviguda de Miramar fino a giungere al Poble Sec dove si trova un'altra stazione funicolare per salire al Castello de Montjuic. Dopo una breve visita al castello scendiamo a piedi attraversando il Parc d'Attraccions, il grande luna-park permanente per cui è famoso Montjuic. Tiriamo diritto.
Torniamo ad Aviguda de Miramar dove si trova la Fondaciò Joan Mirò, il museo dedicato al pittore-scultore di Barcellona Joan Mirò la cui visita, secondo me, è irrinunciabile. (orario mar-mer-ven-sab 11-19 gio 11-21,30 dom 10,30-14,30). Non mi soffermo su questo artista che credo conosciamo tutti e che è tra i miei preferiti.


Continuiamo a percorrere a piedi Aviguda de Miramar, passiamo davanti al Palau Nacional che magari rivedremo dopo cena quando nel parco davanti al palazzo verranno eseguiti i giochi con le fontane d'acqua (credo solo la domenica sera). Zampilli e spruzzi in una splendida coreografia colorata e sullo sfondo la scalinata illuminata del palazzo che porta al vialone che arriva fino a Plaza d'Espanya, e tutta la città illuminata a sera.
Proseguiamo invece per il Poble Espanyol che è una città nella città. Qui sono stati ricostruiti molti edifici caratteristici delle province spagnole, viuzze pittoresche, piazze con tanti negozietti e attività artigianali. Il posto giusto per trovare un ristorante dove cenare.
Mi fermo qui.... certo non sono stato ricco di dettagli ma volevo solo creare degli spunti.
ciao a tutti.

domenica 14 febbraio 2010

GITA A BARCELLONA: 3°fase

Dopo il volo e l'albergo, direi che possiamo passare alla prenotazione di un ristorante. Condividerete con me che almeno una volta sarebbe il caso di cenare tutti insieme, e siccome siamo in parecchi ho pensato che sarebbe il caso di scegliere e prenotare un ristorante caratteristico in anticipo.
Così, guardando un pò in internet tra la grande quantità di ristoranti, mi sono imbattuto nel Ristorante La Fonda presso Calle des escudellers,10 08002 Barcelona (Cataluna) tel.(+34)933.017.515 e che pongo alla vostra attenzione.

I commenti che ho trovato su questo ristorante risultano quasi tutti ottimi, eccone alcuni:
brandon ha scritto il 04 Marzo 2009 alle 10:40
"Vicino al porto di Barcellona, a due passi dalla Rambla (non direttamente sulle ramblas, dove i ristoranti sono solo acchiappaturisti di scarso valore), questo ristorante caratteristico, disposto su due piani è sempre affollato (aspettatevi di fare qualche minuto di coda se andate nel weekend all'ora di punta). Rapporto qualità/prezzo difficilmente battibile, con 20 euro si mangia abbondantemente. Paella spettacolare."
73cri ha scritto il 07 settembre 2009 alle 20:31
"Da non perdere... ottima cucina, ottimo servizio e prezzi veramente per tutti. Unica nota dolente la fila per entrare specialmente il fine settimana. L'ho consigliato a molte persone e non mi ha mai deluso"
12 gen 2010 un membro di TripAdvisor
"Ottima cucina, ottimo prezzo, ottimo servizio, ottima posizione."
04 dic 2009 un membro di TripAdvisor
"è ormai ristorante fisso ogni volta che torno in questa meravigliosa città... immancabile la fila per questo ottimo posto. buonissime le entrates, la paella mista è meravigliosa... per non parlare del baccalà con crema di formaggio caprino, una goduria per il palato. Sangria ottima e posto incantevole. La Fonda rimane uno dei luoghi da non perdere assolutamente a Barcellona."
27 ago 2009 un membro di TripAdvisor
"sono stata 3 volte a Barcellona, questo ristorante mi era stato consigliato da un'amica che aveva vissuto un anno lì.. che dire, ottimo rapporto qualità/prezzo, si mangia bene, e si spende poco! Con 18euro ho mangiato un'abbondantissima paella, con sangria e crema catalana a fine pasto! Da provare!"
02 giu 2009 un membro di TripAdvison
"Si trova in una traversa delle ramblas, quindi centralissimo. Il posto è carino con un servizio sufficiente. Mitico gazpacho! Complessivamente la cena è stata soddisfacente, con un ottimo rapporto qualità-prezzo, meno di 25 euro a testa (antipasto, secondo, dolce, caffè e tanta sangria) e pancia piena. Lo consigliamo!"

Città del mondo scrive:
"La cucina è ottima, il posto centralissimo (praticamente una laterale de Las Ramblas), il servizio efficente, il menù è vario e disponibile in tutte le lingue, tutto a un prezzo molto contenuto. Non farti ingannare dall'ambiente, che a prima vista puo apparire molto elegante, quasi "lussuoso", perche La Fonda è un ristorante a misura (economica) di turista. Si accettano addirittura comitive fino a 75 persone!Unica pecca de La Fonda può essere rappresentata dalla popolarità del luogo, che determina negli orari critici lo snodasi di lunghe file d'attesa al di fuori delle porte d'entrata. Tuttavia sempre smaltibili in 30 minuti, 40 al massimo."

Non aggiungo altro.
Se condividete quanto ho scritto sopra e visto che questo ristorante non ha una email per essere contattato, direi he qualcuno dei reduci82 che sappia parlare un pò spagnolo e che magari abbia una linea telefonica flat, dovrebbe telefonare al numero che ho scritto all'inizio per cercare di prenotare per una cena. Oppure dovremo farlo appena arriviamo a Barcellona.
Ditemi che cosa ne pensate ed eventualmente fate delle proposte alternative.
Un saluto a tutti, Angelo.

giovedì 11 febbraio 2010

Barcellona è Gaudì, Gaudì è Barcellona

"Barcellona è Gaudì, Gaudì è Barcellona".
Questa frase che ho letto in qualche testo o forse in qualche depliant, non ricordo bene, io la condivido appieno e chi è già stato a Barcellona sa che è impossibile da smentire.

Barcellona è permeata dallo spirito di questo architetto eccentrico e si percepisce che la città ne è molto orgogliosa. Ecco perchè comincerei da Gaudì. Come dire, non hai visto Barcellona se non conosci Gaudì.

Gaudì è stato un esponente del modernismo spagnolo di fine ottocento e in particolar modo sembra che la città di Barcellona gli abbia dato le chiavi in mano. Come dire: "fai quello che vuoi, stupisci tutti, fa in modo che nel mondo si parli di Barcellona" ....oddio, non credo che sia andata proprio così ma a me piace immaginarlo.

Comunque è stato un architetto geniale, originale e secondo me pure divertente. Basta aver visto una sola volta un suo edificio che subito si è in grado di riconoscere il suo stile.
Mi immagino allora quanto sarà divertente girare per le strade, con i MiniReduci a seguito, a caccia di "casa Vicens", "casa Battlò" o "casa Milà" tanto per citare solo alcuni dei sui numerosi edifici.Tutti talmente originali che sarà facile scovarli anche se mescolati tra le altre case di architettura decisamente più classica. Per non parlare poi di alcune piazze con i lampioni da lui progettati.

--------- casa Vicens ---------------- casa Battlò --------------------- casa Milà -------

Il suo stile divenne così famoso a Barcellona, che tutti i ricchi dell'epoca volevano farsi progettare una casa da lui. Per questo la città è piena di cose di Gaudì. Era chiaro a tutti che quell'uomo sarebbe entrato nei libri di storia dell'arte.

Torniamo al suo stile. Beh, diciamo che quando vedremo una casa che non ha una linea diritta, ne una finestra regolare o un comignolo normale, allora probabilmente saremo di fronte ad un'opera di Gaudì. Le forme geometriche sono sempre ondulate e fluttuanti, i particolari ricordano spesso forme scheletriche, le decorazioni sono fatte con cocci di bottiglia o ceramiche colorate recuperate in qualche discarica.

Il massimo sarà girare per "Parc Guell" un parco ondulato a partire dalle panchine e la cui attrazione principale è una fontana-salamandra colorata di cocci di ceramiche. Nel centro del parco poi, c'è anche l'ultima casa abitata da Gaudì e sarà interessante visitarla soprattutto per chi è curioso di vedere come si può progettare un soggiorno con tanto di tavolino, sedie, divano e specchiera in "stile Gaudì" (ormai dovreste quasi immaginarvelo).


- le panchine ondulate -------- la fontana-salamandra ---- parc guell la casa di Gaudì

Immancabile poi, secondo me, sarà salire sul tetto di casa Milà (detta Pedrera), dove i proprietari-inquilini tenevano le loro feste estive. L'architettura di questo tetto è a dir poco bizzarra e divertente, peccato non poterci fare una festa anche noi. Comunque godremo di un ottimo panorama della città soprattutto se ci andremo al tramonto.

---------------------------- il tetto di casa Milà ----------------------------------------

Gaudì raggiunse l'apice della sua carriera quando iniziò la sua opera più importante e imponente: la Sagrada Famiglia.
Una chiesa che ricorda un termitaio tutto bucherellato e il cui progetto statico ha del geniale. In pratica Gaudì creò un reticolo di corde tese e vi appese dei sacchetti di sabbia di peso diversi. Quindi disegnò su un foglio le linee formate da queste corde. Una volta girato il foglio ecco che quelle forme diventarono le guglie della chiesa, perfettamente equilibrate con la forza di gravità. Comunque avremo modo di vedere il progetto originale all'interno della Chiesa.

---- abbozzo di gaudì ------------ disegno di gaudì -------------- la sagrada familia ------

Per ora ho finito. Spero di aver stuzzicato la curiosità artistica di chi, tra i Reduci82 e soprattutto tra i MiniReduci, non è ancora stato a Barcellona o non conosceva Gaudì.
Ciao a tutti.

lunedì 25 gennaio 2010

GITA A BARCELLONA: 2°fase


Dopo un veloce e breve giro di consultazioni tra i Reduci82, mi sembra che la migliore scelta di un albergo a Barcellona sia il Novotel City proposto sapientemente da Donatella, ignara, forse, di aver preso una decisione di tale importanza che potrebbe segnarla per tutta la vita (la ringrazieremo mai abbastanza?).

Si tratta di un buon 4 stelle, 267camere, di nuovissima costruzione, anzì sembra che lo inaugurino proprio il 1 marzo 2010.

Con Google street view (di cui la foto sopra) si può in effetti vedere che ci sono ancora lavori in corso davanti all'hotel... ora la domanda nasce spontanea: riusciranno ad aprire per il 1 marzo come promettono???? ...speriamo che la macchina di Google sia passata qualche anno fa.

Comunque, a parte gli scherzi,la catena dei Novotel mi sembra seria, possiamo ancora temporeggiare un pò ma sarebbe meglio che qualcuno cominciasse "ad aprire le danze" e facesse la sua prenotazione (contiamo ancora sullo spirito stile deciso di Donatella) dopodichè seguiranno tutti gli altri (credo).

Per il momento è tutto.