giovedì 6 dicembre 2012

...prossimamente.


In attesa del DVD vero e proprio, ecco i trailers di Sicilia2012:

questi sono i link su youtube:



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martedì 31 luglio 2012

SICILIA2012 - Luoghi di interesse


1) SAN VITO LO CAPO dove dicono che sia la spiaggia più bella d'Italia, sabbia bianca e finissima che ricorda quelle dei Caraibi. Assieme a Scopello fa parte della Riserva dello Zingaro un territorio vasto dove si snodano numerosi itinerari naturalistici da fare a piedi ma io ricordo a tutti che a San Vito lo Capo si svolge anche il "cus-cus fest" quindi abbiamo altre incombenze da svolgere.
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2) il TEMPIO DI SEGESTA esempio più che mai didattico del periodo classico greco (Vsec.a.C.) e raro esempio di conservazione dell'intero colonnato e della trabeazione. Di fronte, scavato sulla vetta del Monte Barbaro (431mt) si erge il Teatro Greco.
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3) ERICE, borgo medievale a pianta triangolare costruito in cima al monte San Giuliano e circondato da antiche mura. In centro si trova il Castello di Pepoli e Venere di epoca normanna e sorto sui resti di un Tempio più antico. C'è poi la Chiesa Matrice del 1314 con un bel rosone. Questo borgo è una chicca, ma immancabile sarà la tappa alla pasticceria di Maria Grammatico per assaporare le sue genovesi alla crema. Dal belvedere di Erice si gode una vista su tutta la Sicilia da Pantelleria all'Etna, foschia permettendo. In piazza si trova una curiosa "panchina degli innamorati" (quando saremo lì carpiremo il perchè).
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4) MARSALA città di origine cartaginese, fu conquistata dai romani con la prima guerra punica e successivamente dagli arabi nel 830 e dai normanni nel medioevo. Marsala è oggi il maggior centro di produzione vitivinicola della Sicilia e una visita guidata alla Cantine Florio è praticamente d'obbligo.
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5) l'ISOLA DI MOZIA, si tratta di un'isola dove sono stati rinvenuti i resti archeologici più antichi della Sicilia infatti risalgono alla civiltà Fenicia, più antica di quella greca. Questi reperti eccezionali sono conservati nel Museo Whitaker. Costui fu un personaggio inglese, appassionato di archeologia, che si arricchì col commercio del vino Marsala e divenne proprietario dell'isola.
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6) le SALINE DI TRAPANI città di origine cartaginese che si affaccia sul mare. Dal XII secolo gli abitanti della zona iniziarono la lavorazione e la produzione del sale che quindi qui ha una tradizione antichissima. Numerose sono le saline e una delle più belle si trova nella Riserva Naturale di Stagnone che merita una visita, magari al tramonto dove potremo fare delle foto suggestive dei coni si sale tra i mulini a vento utilizzati per pompare l'acqua. Una curiosità che forse qualcuno della salina riuscirà a spiegarci meglio: non tutti i sali hanno lo stesso sapore. Quello di Trapani è considerato il migliore d'Italia e forse riusciremo ad assaggiare anche il "fiocco di sale".
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7) MAZARA DEL VALLO sulla strada che da Marsala va ad Agrigento, lungocosta, troviamo Mazara del Vallo che merita una tappa per visitare il museo del Satiro Danzante. Questa statua in bronzo fu ripescata per caso da un peschereccio nel 1998 e rappresenta un rarissimo esempio di statua bronzea greca.
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8) SELINUNTE acropoli greca fondata nel VII sec. a.C. su un promontorio a pochi passi dal mare tra Marsala e Agrigento. Qui si trova il più grande parco archeologico d'Europa con numerosissimi Templi tra i quali spiccano quello ad Apollo 580a.C. (tempio C), ad Athena 560a.C. (tempio F), ad Era 490a.C. (tempio E). Questi templi che hanno resistito per secoli all'erosione delle intemperie e a tutti i sismi della zona, ci documentano ancora oggi come era la vita in una polis greca e poi vedremo dal vivo l'originale, vero stile Dorico, il più antico stile architettonico della grecia caratterizzato dalla semplicità, senso dell'ordine, assenza di fronzoli, assoluta celebrazione dell'immortalità divina.
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9) SCIACCA (dall'arabo as-Saqah) città greca sede di terme (Termae Selinuntinae) le cui acque e grotte calde di vapori fuoriuscenti dal monte San Calogero erano note fin dai tempi preistorici. Questa città fu valorizzata nel periodo romano ed ebbe un grande fiorire nel periodo arabo la cui influenza è ancora ben visibile in ogni quartiere della città. Oltre al monte Calogero con le sue "stufe" termali merita una visita il bizzarro Castello Incantato (migliaia di teste scolpite nella roccia da un contadino) e anche una visita al porto dove di fronte apparve e scomparve nel 1831 l'isola Ferdinandea dopo un'eruzione vulcanica ...a ricordarci che la Sicilia è una terra geologicamente molto attiva...
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10) AGRIGENTO questa città fu un'antica colonia greca (Akragas 581a.C.) i cui resti eccezionali possono essere ammirati nella VALLE DEI TEMPLI che rappresenta un sito archeologico di attrattiva mondiale, inserita dall'Unesco tra i patrimoni dell'umanità. Tra i meglio conservati troviamo il Tempio della Concordia e il Tempio di Giunone entrambi del Vsec.a.C. in puro stile Dorico. Vengono organizzate anche delle visite guidate serali con i templi illuminati, suggestivo.
C'è poi l'Agrigento arroccata sul promontorio, ricca di rimescolanze romane (Agrigentum) bizantine, arabe e normanne e in cui spicca un volto principalmente medievale.
Di particolare interesse è la Cattedrale gotica (XI sec.d.C.) che meriterà una visita al suo interno non fosse solo per sperimentare quel curioso fenomeno acustico del "portavoce" tra l'ingresso e l'abside che dista 82metri. Vi è poi il Monastero di Santo Spirito con la sua chiesa chiamata Badia Grande (quella delle suore del cus-cus dolce) e un chiostro che dicono meriti da solo una visita.
Fulcro animato della città è Piazza Vittorio Emanuele interessante perchè è una piazza di fine ottocento sorta sul riempimento di un solco antico (apertura di Empedocle) che era stato fatto per permettere al vento di tramontana di attraversare il promontorio e rinfrescare la valle sottostante. Sarà per questo che la Valle dei Templi è la zona della Sicilia dove si raggiungono i record di temperatura estiva? (a proposito... ricordarsi di portare un cappello).
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11) i VULCANETTI DI MACALUBE, una piana (Riserva naturale Macalube di Aragona) situata ad una cinquantina di chilometri a nord di Agrigento verso Palermo, SS189 uscita Comitini verso l'abitato di Aragona, dove si può ammirare questo interessante fenomeno geologico. Si tratta di piccoli coni vulcanici, alti al massimo un metro, che emettono bolle di gas metano e fango di acqua e argilla. Ancora una volta si evidenzia l'intensa attività geologica dell'area Siciliana.
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venerdì 27 luglio 2012

SICILIA2012 - Palermo


1) la CATTEDRALE DI PALERMO antico tempio, divenne moschea con l'invasione dei Saraceni (831) e poi di nuovo cristiana con i normanni nel medioevo (1100), rimaneggiata per più secoli con forte impronta bizantina. L'interno contiene splendidi affreschi e mosaici e anche dipinti importanti come la famosa Assunzione di Giuseppe Velasquez pittore di Palermo (1750-1827).
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2) la CAPPELLA PALATINA si trova all'interno del Palazzo dei Normanni, oggi sede del parlamento siciliano, che è un edificio molto antico, di origine sicuramente araba e poi rimaneggiato nei secoli dai vari stili come spesso accade alle costruzioni di Palermo, lo stile più in evidenza è quello bizantino con i suoi magnifici mosaici. All'interno nella cupola l'immagine del Cristo Pantocratore (onnipotente) circontato da angeli.
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3) l'ORTO BOTANICO, finalmente potremo vedere un albero di chinotto. Questo orto ideato alla fine del 1700 per la coltivazione di piante officinali, oggi raccoglie oltre 12000 specie di piante, tra le quali un grande esemplare di Ginkgo biloba, inoltre l'albero del sapone, l'albero bottiglia, il caffè, la canna da zucchero, ecc...

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4) la FONTANA PRETORIA, è la più suggestiva piazza palermitana all'incrocio di via Roma e via Maqueda, costruita nel 1552-1555 è ellittica su 3 livielli decorata da numerose statue la cui nudità ne hanno dato l'appellativo di "fontana della vergogna".

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5) la CHIESA MARTORANA, la chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, detta Martorana in onore della sua fondatrice, è di origine greco-ortodossa poi convertita in chiesa cattolica quindi rimaneggiata in stile barocco. Anche qui è rimasta l'elegante architettura arabo-normanna e in particolare il mosaico bizantino della cupola del Cristo Pantocratore.

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6) i MERCATI SICILIANI tra i quali spiccano la VUCCIRIA (tra via Roma e corso Vittorio Emanuele) immortalato anche dal pittore Guttuso e BALLARO' (vicino alla Stazione Centrale). Ovviamente fare un giro per i mercati è un trionfo di colori, profumi e sapori. Venditori che sbraitano e che cercano di venderti dalla verdura alla carne, dal pane alla frutta e a tutti i dolci possibili ma attenzione come si può ben immaginare è pieno anche di borseggiatori.

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7) il DUOMO DI MONREALE, è appena fuori Palermo sulle pendici del monte Caputo e ci si arriva con l'autobus, è un edificio noto in tutto il mondo perchè rappresenta l'apice dell'arte arabo-normanna. Anche qui troviamo mescolanza di stili delle varie epoche greco-arabo-normanno e barocco. Da sottolineare sono l'elegante chiostro nell'attiguo monastero a colonnine gemine e all'interno i mosaici dorati tra i quali, anche qui, il Cristo Pantocratore posto nell'abside.

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8) IL PORTO DI PALERMO, fulcro commerciale sin dai tempi dei fenici, cartaginesi, romani, arabi. Sarà interessante darci uno sguargo. Proseguendo a nord si arriverebbe lungomare fino a Mondella la spiaggia dei palermitani che era un'antica palude bonificata nel secolo scorso e diventata oggi una magnifica spiaggia adatta anche per gli appassionati di windsurf visto che il posto è molto ventilato.

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9) i QANAT ovvero la PALERMO SOTTERRANEA. C'è un'associazione che si chiama Sottosopra e che propone visite a due QANAT (acquedotti arabi) che esistono a Palermo, ma da quello che ho letto, mi pare di aver capito che, seppur suggestiva si tratterebbe di una visita abbastanza impegnativa.

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10) MUSEO DELLE MARIONETTE espone una delle più importanti raccolte di pupi siciliani e anche marionette internazionali (thailandesi, cinesi, africane...).

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11) il TEATRO MASSIMO, riaperto nel 1997 dopo vent'anni di chiusura, simbolo della rinascita di Palermo, edificio di fine ottocento, uno dei teatri più grandi d'Europa.

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lunedì 23 luglio 2012

SICILIA2012 - Sicilia enologica


La sicilia è tra le regioni italiane che produce più vino in assoluto.
Il clima caldo e ventilato e la varietà di suoli (calcarei, arenacei, vulcanici, ecc...) hanno favorito lo sviluppo di un terroir tipico e la qualità dei vini prodotti è ormai riconosciuta in tutto il mondo.

Grande è la varietà dei vini siciliani con ben 28 vitigni autoctoni, citiamo i principali:
- quelli a bacca bianca: Catarratto, Grillo, Ansonica o Inzolia, Carricante, Moscato bianco, Moscato d'Alessandria o Zibibbo, Malvasia di Lipari...
- quelli a bacca rossa: Nero d'Avola o Calabrese, Perricone, Nerello Mascalese, Frappato...
- poi ci sono i vitigni internazionali quali Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Chardonnay, Sauvignon Blanc...

La produzione vitivinicola si distingue in tre grandi distretti:

1) occidentale (Palermo, Alcamo, Trapani, Mazara del Vallo, Menfi, Sciacca, isola Pantelleria) che produce numerosi vini nei quali sicuramente ci imbatteremo, tra i quali:
- l'Alcamo bianco DOC (catarratto, damaschino, grecanico, trebbiano) prodotto tra le province di Trapani e Palermo, dal colore paglierino, fruttato e acidulo, ideale per i piatti di pesce e crostacei.
- il Corvo di Salaparuta IGT sia bianco (ansonica e grecanico) e sia rosso (nero d’avola, nerello mascalese e pignatello)
- il Marsala DOC (grillo, catarratto, damaschino, ansonica) vino dell'omonima zona di Marsala (TP) che deve la propria fama al mercante inglese del '700 John Woodhouse che lo commercializzò per contrapporlo ai vini liquorosi europei come il Madera e il Porto. Tutte queste cose e soprattutto lo speciale metodo di invecchiamento (metodo Soleras) ci verrà raccontato meglio quando andremo a fare visita alla famosa Cantine Florio principale produttore di questo vino che tra l'altro è anche il primo vino DOC in Italia (dal 1969). Per spendere una parola ancora e non arrivare impreparati del tutto, diciamo che in base al colore si distingue il Marsala oro, ambra e rubino e in base all'invecchiamento si distingue il Marsala fine (1anno), superiore, vergine e riserva (10anni) infine in base al contenuto zuccherino si distingue in secco, semisecco e dolce. Tutte queste versioni hanno comunque un grado alcolico elevato quindi è un vino che va servito a fine pasto da solo o eventualmente abbinato a pasticcini alla crema.
- il Contessa Entellina Bianco DOC (ansonica, catarratto, chardonnay, sauvignon, grillo…) prodotto nell'omonimo comune in provincia di Palermo, colore paglierino, delicato profumo di frutta e fiori, equilibrato, secco, tra i produttori ricordiamoci l'etichetta Donnafugata.
- il Menfi DOC sia bianco (ansonica, chardonnay, catarratto, grecanico) che rosso (nero d'avola, sangiovese, merlot, cabernet sauvignon e syrah)
- il Moscato di Pantelleria DOC (o Zibibbo), vino passito, dolce e aromatico, color ambrato, ideale per la pasticceria secca, anche in varietà spumante.




Una segnalazione sul Nero d'Avola.
Questo vitigno a bacca rossa che è il più diffuso in Sicilia, viene vinificato in purezza e invecchiato in botti di rovere dall'etichetta Duca Enrico della cantina Duca di Salaparuta di Palermo, ecco, qui si raggiungono i massimi livelli di appagamento.
Colore rosso amaranto, profumo di frutti maturi e spezie, sapore pieno, strutturato, con piacevole ricordo di legno e lunga persistenza.
Speriamo di imbatterci in una bottiglia di queste.






2) nord-orientale (Madonie, Val Demone, Eolie, Lipari, Messina, Etna) con i vini:
- Contea di Sclafani DOC sia bianco (catarratto, ansonica, grecanico) sia rosso (nero d'avola, perricone…) e sia rosato (nerello mascalese…)
- Malvasia delle Lipari DOC vino da dessert delle Isole Eolie il cui vitigno è antichissimo si dice forse importato dai primi coloni greci (VIsec. a.C.) 
- Faro DOC rosso (nerello mascalese, nocera e nerello cappuccio) della zona di Messina
- Etna DOC bianco (catarratto, carricante...) rosato e rosso (nerello mascalese...)

3) sud-orientale (Siracusa, Val di Noto, Ragusa) che produce:
- Moscato di Noto DOC vino da dessert (moscato bianco) vinificato in purezza sia passito che spumantizzato
- Eloro DOC (Nero d'Avola, Frappato, Pignatello) rosso e rosato
- Cerasuolo di Vittoria  DOCG (frappato, nero d'avola, nerello...) quest'ultimo è l'unico DOCG dell'isola e quindi merita due parole in più. Prodotto nella provincia di Ragusa è un vino dal colore rosso ciliegia, profumo intenso di frutti rossi (melograno e confettura di marasca) e spezie, armonico, vellutato, di alta gradazione, adatto per accompagnare pietanze saporite siano essi primi (maccheroni con polpette) o anche secondi di carne (cacciagione), una segnalazione su tutte Cantina Valle dell'Acate.



venerdì 20 luglio 2012

SICILIA2012 - La gastronomia dolce

Impossibile sottrarsi ai tradizionali dolci siciliani. Ecco un elenco di degustazioni che nessuno di noi immagino avrà il coraggio di declinare quando se ne presenterà l'occasione:

1) il CUSCUS DOLCE costituito sempre dalla base di semola di grano duro lavorata con le mani per ottenere delle piccole palline e poi cotto al vapore proprio come il normale cuscus quindi, utilizzando un tegame, si mescolano scaglie di cioccolato, pistacchi, mandorle tritate e pezzettini di zucca candita e infine una spolverata di cannella e zucchero a velo.
Ho letto che sarà molto difficile trovarlo nelle pasticcerie perchè il procedimento per farlo è molto laborioso e ottenere un impasto sopraffino sembra non sia così facile (qualcuno parla di qualche altro ingrediente segreto). Speriamo di essere fortunati, altrimenti bisognerà bussare alla Badia Grande del Monastero dello Spirito Santo di Agrigento dove ci sono le suore che hanno inventato questo tipo di cuscus dolce e dicono che tuttoggi custodiscono gelosamente il segreto per ottenere il "divino" impasto.
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2) la CASSATA SICILIANA è il tipico dolce siciliano, si tratta di una torta di pan di spagna, ripiena di ricotta, frutta candita, cioccolata amara e pistacchio tritato il tutto affogato in glassa di zucchero e vaniglia.

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3) i CANNOLI SICILIANI anche questi non hanno bisogno di presentazione perchè sono noti in tutto il mondo. E' un impasto di farina uova burro e liquore marsala, a cui si dà la forma di cannolo che viene fritto in abbondante olio per la doratura. Poi, una volta scolati e raffreddati, vengono ripieni di ricotta, frutta candita, pistacchi tritati, scaglie di cioccolato fondente. Da servire freddi di frigo.
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 4) le GENOVESI ALLA CREMA della pasticceria Maria Grammatico di Erice questa, dicono, essere una tappa immancabile in un tour siciliano, soprattutto perchè questa prelibatezza la si potrà gustare su un belvedere che, se la giornata è limpida, spazia da Pantelleria all'Etna. Questo dolce è una morbida pasta frolla ripiena di crema e detto così sembra la cosa più banale del mondo... ma mi immagino non lo sia. 
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5) i PASTICCINI DI PASTA REALE (MARZAPANE) che sono i tipici dolcetti siciliani fatti con la pasta di mandorle, zucchero e vaniglia e poi infornati per la doratura. Una leggenda racconta che le suore benedettine del convento della Martorana di Palermo, in occasione di una visita ecclesiastica importante ("regale") abbiano addobbato gli alberi del giardino spogli di frutti, con dei frutti simulati di marzapane dipinti così bene da sembrare frutta vera. 
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6) la GRANITA DI ANGURIA che altro non è che un frullato di anguria messo in freezer e mescolato di tanto in tanto per evitare la formazione del ghiaccio. 
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7) gli IMPANATTIGHI questi biscotti impanati di forma ispirata al vulcano Etna, anche se sono della provincia di Ragusa hanno attirato la mia attenzione per il loro ripieno che è fatto di cioccolato di Modica, mandorle, noci, cannella, chiodi di garofano e udite udite... carne di manzo tritata (sì avete letto bene). 
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8) il MIELE estratto dai fiori di Zagara dell'albero di arancio.
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9) il GELATO AL PISTACCHIO ovviamente la tradizione Siciliana del buon gelato è nota a tutti e sembra che il gusto al pistacchio da queste parti sia particolarmente prelibato.

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mercoledì 18 luglio 2012

SICILIA2012 - Dolce&Gabbana


Quest'anno sembra che andare in Sicilia sia proprio alla moda.
Avete visto la nuova campagna pubblicitaria di Dolce&Gabbana con tanto di carretto siciliano, friscaletti e mbummulu?

sabato 14 luglio 2012

SICILIA2012 - La gastronomia salata


Ecco il mio elenco delle cose imperdibili e che spero assaggeremo nel corso del nostro viaggio in Sicilia.
Come al solito aiutatemi se mi sono dimenticato qualche cosa o correggetemi se ho scritto qualcosa di sbagliato.

-------------------------------------------------------------------------------------NOTA SUL COPYRIGHT DELLE FOTO:
tutte le foto sono prese dal web o dalla tv (anche perchè ancora non siamo andati in Sicilia e da qualche parte dovevo pur trovare qualche foto) per cui tutti i diritti sono dei legittimi proprietari (n.d.r)
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1) il CUSCUS TRAPANESE, ovviamente il couscous è un piatto di tradizione nordafricana ma è diventato anche una specialità siciliana in particolare nel trapanese e nella varietà di pesce.
Per tutti cito il "cuscus-Fest" di San Vito lo Capo.
La base è una semola di grano duro che viene macinata grossolanamente, cotta a vapore e mescolata a mano con brodo e di nuovo cotta in forno.
Poi si aggiunge il condimento di pesce preparato come una zuppa con aglio cipolla pomodorini, gamberoni e pesci san pietro, gallinella, rana pescatrice, scorfano.
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2) la CAPONATA anche questo è un piatto di derivazione araba a base di melanzane, peperoni, capperi, mandorle e cipolle, ha un sapore agrodolce, perfetta come antipasto e contorno.
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3) gli ARANCINI uno dei simboli della Sicilia, polpette dorate di riso ripiene di carne tritata, pangrattato, cipolla sedano carota, zafferano.
Ci sono poi tante varianti tra cui l'arancino al pistacchio della zona di Bronte (città del pistacchio vicino a Catania) che è privo di pomodoro ed è condito con pistacchi, carne macinata e besciamella.
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4) la PASTA ALLA NORMA maccheroni o penne o spaghetti con salsa piccante di pomodoro, melanzane fritte e ricotta salata grattugiata.
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5) la PARMIGIANA SICILIANA strati di melanzane fritte disposte su una teglia con mozzarella a fettine e amalgama di pomodoro, spolveratina di parmigiano grattugiato e basilico e il tutto passato in forno. Viene fatta in molte regioni Italiane, comunque è interessante sapere che il nome non deriva da Parma o Parmigiano ma da "parmiciana" che in siciliano sono le persiane di legno che si dispongono a strati quando scendono.
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6) la PASTA CON LE SARDE è tra i piatti più noti, di solito sono bucatini conditi con pomodoro, sarde fritte, uva passa, pinoli e finocchietto selvatico che quello che dà il tocco finale per un aroma irresistibile.
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7) i CAVATELLI ALL'AGRIGENTINA che è una pasta fresca di grano duro tipica del Sud Italia fatta a mano a forma di cilindri cavi e che viene condita con pomodori pizzutelli, melanzana fritta, basilico, scaglie di ricotta affumicata.
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8) gli INVOLTINI DI LAMPUGA un pesce sfilettato e cotto in padella con pomodoro pachino, capperi, pinoli, uva passa, prezzemolo, mollica di pane e infine miele e vino marsala.
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9) la PASTA AL NERO DI SEPPIA, di solito spaghetti conditi con striscioline di seppia soffritte con olio, aglio e il nero della seppia e alla fine un pò di prezzemolo.
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10) il PANE CUNZATO di Scopello, vicino alla riserva dello Zingaro, fatto con pane caldo condito con olio, origano, formaggio, acciughe e pomodori. A detta di molti si tratta di una specialità assolutamente da non perdere, a settembre vi si svolge addiritura un "Pani-Cunzato-Fest".
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11) il PESCE SPADA ALLA GHIOTTA semplice fetta di pesce spada mediterraneo soffritto con olio d'oliva, cipolla, capperi, olive verdi e dopo qualche minuto di cottura salsa di pomodoro e prezzemolo.
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12) gli SPAGHETTI CON RICCI DI MARE semplicissimo piatto con aglio, peperoncino, uova di ricci di mare praticamente tutto quasi a crudo e il solito prezzemolo fresco alla fine.
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13) il PESTO ALLA SICILIANA con cui si può condire qualunque pasta fresca ed è un preparato cremoso, macinato col mixer, costituito da aglio, olio, basilico, pomodoro, mandorle, pinoli, peperoncino, parmigiano.
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Credo che basti così, ragazzi, che fame che mi è venuta...
Ciao e alla prossima.



martedì 3 luglio 2012

gli Europei del nostro Renzo


Certo che hai avuto occhio caro Toni, a trovare il nostro Renzo nelle brevissime e sfuggenti sequenze del finale partita.
Meno male che l'avevo registrata così  mi sono riguardato il finale e ho estrapolato le due brevissime "apparizioni" che vi propongo di seguito: