martedì 6 settembre 2011

Napoli 2011 - il resoconto dei Reduci82


Ancora una volta i Reduci82 hanno superato se stessi. Quella di Napoli infatti, poteva essere una trasferta difficile da affrontare e invece ci siamo divertiti alla grande. Tre giorni intensi in cui abbiamo potuto apprezzare le qualità storico-artistiche di questa bella città e dei suoi abitanti gentili e accomodanti. 

Direi che siamo stati sempre a nostro agio e più di una volta siamo stati anche perseguitati dalla fortuna, come quella sera che siamo arrivati, quasi in chiusura, al belvedere di Castel Sant'Elmo e abbiamo potuto godere del bel tramonto sul golfo.  Ecco, la cosa che più mi ha colpito di Napoli è la sua inscindibilità col contesto naturale del luogo in cui si trova.  Cioè non c'è il monumento grandioso da ricordare ma c'è la città intera. Quindi il mio ricordo più bello è la vista di Napoli sul Golfo e il Vesuvio sullo sfondo.  

La cosa che mi è piaciuta di più della gita è invece stare col gruppo in cima al Vesuvio. Percepire la propria impermanentibilità (forse ho coniato un nuovo brutto avverbio!) di fronte a quel gigante dormiente che è il vero padrone del luogo.  

E ora tocca a voi. Scrivete quale fra tutte le cose viste, rappresenta maggiormente la città di Napoli e cosa vi è piaciuto di più di questa gita. 
Un saluto a tutti i Reduci82 e ai MiniReduci.

7 commenti:

  1. paolo17:58

    Sarà che il nostro Tour Operator ha saputo selezionare per noi i posti più belli di Napoli, sarà che siamo stati particolarmente fortunati, ma a mio parere sono state davvero molte le cose belle che abbiamo potuto apprezzare in questa città.

    Le piazze bellissime, i panorami mozzafiato, i vicoli, le gallerie sotto la città, le testimonianze di una storia millenaria, la pizza e gli arancini, caffè babà e sfogliatelle, la forza del vulcano, le case di Pompei … ed anche l'allegria, l'umanità e la cortesia di molte delle persone che abbiamo incontrato.

    Per quanto mi riguarda, questa gita è stata ricca di molte cose, un'avventura vissuta con molta allegria e spensieratezza che ha avuto moltissimi motivi di interesse, sul piano storico, artistico, sociale ed umano.

    Sì è vero, ci sono le carte per terra e in alcuni posti ci sono delle immondizie fuori dai cassonetti, il traffico è piuttosto caotico e disordinato, ma per lo meno nella zona turistica che abbiamo attraversato queste cose non mi hanno dato troppo fastidio.

    Mi ha particolarmente impressionato il fatto che in questa città non c'erano turisti. Nè italiani, nè stranieri. Evidentemente le immagini sulle immondizie per strada, e la fama di città particolarmente pericolosa e caotica, hanno convinto tutti (in Italia ed in Europa) a stare lontano da questa città. Immagino che il danno economico sia enorme e probabilmente questo vale per molte delle regioni del Sud Italia.

    Ringrazio i reduci, piccoli e grandi, per la straordinaria compagnia. Ancora una volta è stato bello ritrovare una certa intesa ed affiatamento fra persone che non si frequentano abitualmente ma che hanno alle loro spalle una storia lunga (purtroppo) ed importante. Grazie di cuore.
    Paolo

    PS - La cartolina che abbiamo spedito domenica sera è arrivata martedì mattina, puntuale come l'aereo, il pullman, l'alibus e la pizza. Per una città dove in teoria "non funziona niente" è stata una sorpresa

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  2. Anonimo22:57

    I miei ricordi?
    Giovedi un volo tranquillo, l’arrivo di sera, l’Alibus in orario, piazza Garibaldi, le prime preoccupazioni, facce poco raccomandabili, la mano stretta sulla maniglia della valigia, l’albergo, un rifugio, venerdi i colori, gli odori, i sapori, i rumori, macchine in doppia fila, in due sul motorino, macchine in tripla fila, in tre sul motorino, i clacson, l’illusione che la città sia immune dall’afa, la spazzatura che non c’è, i Decumani, via dei Tribunali, i viche nire, la pala del Caravaggio, piazza San Gaetano, gli scavi archeologici, i presepi di San Gregorio Armeno, l’acquisto di un pulcinella di gesso da attaccare all’albero di Natale, la disponibilità dei passanti a fornire indicazioni, le sfogliatelle della pasticceria Scaturchio, i tavolini spostati ma la cameriera sorridente e tollerante, il civico 152 e la doverosa foto, il Duomo, San Gennaro, i dubbi, la credulità, la fede, il miracolo, la sua puntualità, ancora qualche dubbio, poi di nuovo Piazza San Domenico Maggiore per na tazzulella ‘e cafè a 80 centesimi compreso un bicchiere d’acqua, la pizzeria Di Matteo, il profumo del basilico sulla pizza Margherita, la pizza fritta a 3 euro, le frittatine e gli arancini a 1, due economie in un unico Stato, via San Biagio dei Librai, panni stesi, netturbini stanchi, secchiate d’acqua dalle finestre, persone sorridenti, persone abituate a tenere a bada la povertà, i quartieri spagnoli sui quali ci affacciamo con cautela, la Napoli dimenticata, la Napoli da dimenticare, scugnizzi con sguardi veloci e corpi scattanti, poi via Toledo, il Cristo Velato, il cielo terso, la chiesa di Santa Chiara ricostruita, la funicolare pulita, Castel Sant’Elmo e un panorama mozzafiato, il golfo dall’alto, il golfo di sera, il profilo di Capri, il tramonto, un bacio a mia moglie, la pizzeria al Vomero, il brindisi di compleanno, le sbarre della metropolitana aperte di notte, la metropolitana deserta, la metropolitana che invece è un treno, sabato mattina Gennaro l’autista con catena d’oro, orologio preciso e guida disinvolta, Pompei che trasuda storia e tragedia, il Vesuvio che esplode e Pompei che implode, Imma la Guida, letteralmente come intercalare, la salita, il sudore e la polvere del Vesuvio, la foto dei Reduci sulla cima del vulcano, il pensiero rivolto a Gianfranco, la mappa del tesoro, piazza Plebiscito, le lanterne, i pochi turisti, il Maschio Angioino, la pizzeria con un cameriere troppo insistente, il suonatore di chitarra tra i tavoli e la mancia offerta per allontanarlo, domenica la Cappella del Monte di Pietà, di nuovo Santa Chiara, la tomba dei Borbone e gli affreschi scampati ai bombardamenti, qualche istante di raccoglimento e una preghiera, il libro introvabile di Matilde Serao acquistato non appena visto, il mercato della domenica, le sigarette di contrabbando, le pescherie straripanti di pesce fresco, gli abiti tarocchi, le urla degli ambulanti, la libreria Colonnese con Benedetto Croce, Anna Maria Ortese, Giuseppe Marotta e Totò in vetrina, la pizza da Trianon con l’ultima foto della vacanza concessa al suo forno a legna, infine il volo di ritorno insieme a buoni amici, con molti pregiudizi sgretolati e il desiderio di ritornare.
    Duilio

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  3. paolo09:11

    Grande DUI (cugino del più famoso Pino). Alla tua lista di ricordi aggiungerei solo la maglia della Stefanel a Venezia e la maglia della Stefanel a Napoli (uguale), la pizza margherita (1), la partita a merda dei minireduci e la briscola ciamada dei veci, i molti immigrati attorno alla stazione e Santa Restituta la prima immigrata della storia, la prolusione di Angelo di benvenuto ad Alberto e la prolusione di Alberto sul gruppo reduci, il portiere al Duomo e la ragazza alla reception, la casa della Scioli e la coppa (non trovata) della Scioli, la giacca malva e la giacca pervinca, il velo di marmo e la rete di marmo, Pompei-Vesuvio a 80 euro tutto compreso e Pompei-Vesuvio a 40 euro tutto compreso, la pizza margherita (2), caravaggio maestro di luci e i fari sul quadro del pittore maestro di luci, l'aria che sa da gabinetto e la vista dalla camera che sembra quella dell'appartamento di Lee Roi, le lanterne magiche a piazza plebiscito e l'incendio della lanterna magica, i presepi e "o curnicelli", i canti dei minireduci sul pulman e lo strazio dei cantanti per strada, la pizza margherita (3), i ragazzi che giocano a calcio in piazza Plebiscito e i ragazzi che sfrecciano in motorino senza casco, le candele nelle grotte e la botola sotto il letto scorrevole, il priapo bifallico al lupanaro (dal latino lupa = prostituta) e le terme di Pompei, il neonato con tutta la famiglia che viaggia in vespa e il neonato che guida la macchina, la mappa del tesoro e il tesoro scomparso, la tavola innaffiata e i bicchieri di plastica in pizzeria, gli alberi di aranci e il limone che cade sul tavolo, la pizza margherita DOC.

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  4. Anonimo09:22

    Avete un futuro da scrittori ed ormai non rimane più nulla da dire. Aggiungo solo che a Napoli c'è da leccarsi i baffi
    Luigi B

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  5. Anonimo17:45

    Avete veramente giá detto tutto:
    gita fantastica, grandi Reduci, Napoli meravigliosa... Noi, partendo il giorno successivo, abbiamo avuto modo di vivere un'avventura letteralmente (rubato ad Imma) napoletana: giorno di rientro + corteo dei venditori ambulanti che dimostravano per non venir cacciati e poter continuare ad esercitare, quindi tutto bloccato ed Alibus che non arrivava. Dante agitato, giá riteneva di emulare la Bonotto Family in quel di Berlino, quando invece .... San Gennaro ci ha dato una mano mandandoci un provvidenziale tassista abusivo (anche questa é Napule) che - per vie traverse - in un battibaleno ci ha scaricati sani e salvi, ma soprattutto in tempo, a Capodichino. Tutto é bene ció che finisce bene... Alla prossima! Teré e Dantí.

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  6. Anonimo00:12

    Sono veramente riconoscente ai Reduci 82 che senza nulla chiedermi mi hanno accolto con tanto affetto, e ricambio. Innumerevoli dicerie mi avevano tenuto lontano da Napoli per una vita. Desideravo bucare il muro. Ora ho guadagnato una bellissima compatta compagnia, così ricca di umanità ed ho anche toccato con tutti i sensi una augusta città ingiustamente offesa dai pregiudizi.
    Con gioia e gratitudine invio a tutti i migliori
    Auguri di Buon Natale e Buon Anno Nuovo. Alberto

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  7. Anonimo20:48

    Alberto,
    anche noi siamo stati bene con te. Sei stato un compagno di viaggio sempre interessato, elegante e disponibile.
    I nostri più sinceri auguri di Buon Natale a te e, con l'occasione, anche a tutti i Reduci.
    A presto
    Duilio e famiglia

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