Ambientato nella Berlino del 1989 nel momento della caduta del muro, Good Bye Lenin! di Wolfgang Becker, è un film che narra la storia di un figlio che cerca di addolcire questo passaggio epocale alla madre, social-comunista convinta, che, caduta in coma poco tempo prima, si risveglia qualche mese dopo ignorando ciò che è accaduto.
Lo sforzo per fare ciò è chiaramente notevole e surreale e una frase detta ad un certo punto dal protagonista ci fa capire molto: "...mi resi conto che la verità è qualcosa di estremamente vago..."
Quindi si ride su questa ideale "Repubblica Democratica Privata" fino ad arrivare ad un'altra "genialata" del regista che è l'idea che sia la Berlino Est ad essere invasa dai "profughi" della Berlino Ovest dopo la caduta del muro (...dobbiamo fare qualcosa per quei poverini... dice la mamma Christiane).
Ma è una realtà retta su bugie ingiustificabili ed è per questo che il film ci fa riflettere (cosa avremmo fatto noi al suo posto?). Inoltre le bugie del figlio per la madre ad un certo punto vengono ribaltate dalle bugie della mamma verso il figlio che scopre che suo padre è vivo ed era scappato nella Berlino Ovest quando lui era ancora piccolo.
Insomma un film delicato, sentimentale e allo stesso tempo crudo e filosofico.
Buona la fotografia con inquadrature anche originali come quella dell'orologio astronomico di Alexander Platz (che non tutti i Reduci82 hanno visto nella sortita di Berlino).
Effetti speciali "digitali" mai esagerati e soprattuto mai ostentati, come la scena bellissima del busto di Lenin trasportato in elicottero per il centro di Berlino, secondo me una vera "chicca" post-realista che resterà nella storia del cinema.
Un ultimo commento personale: ho trovato emozionante il contrasto antropo-cosmologico tra la passione del protagonista per i razzi e per l'esplorazione del cosmo (la speranza) e la vicenda umana del primo cosmonauta dello spazio Sigmund Jähn, un vero eroe, che dopo la sua missione nello spazio fa il tassista (la disillusione).
Concludendo: non sarà un filmone da Oscar ma è senz'altro un film originale e profondo più della media in circolazione, ringrazio Paolo per avermelo fatto conoscere e a mia volta consiglio a tutti di vederlo.
Ciao Angelo.